Il Documento di Trasporto (DDT) è uno dei documenti più importanti per la gestione logistica e amministrativa delle aziende che movimentano merci, perchè attesta il trasferimento di beni da un soggetto a un altro, garantendo tracciabilità, trasparenza e correttezza fiscale. La corretta compilazione del DDT è fondamentale per evitare problematiche legali e amministrative, oltre che per ottimizzare la gestione del magazzino e della fatturazione.

Introdotto per sostituire la vecchia bolla di accompagnamento, il DDT rappresenta la prova tangibile dell’avvenuta spedizione e consente di gestire la fatturazione differita permettendo all’azienda di spedire la merce senza dover emettere immediatamente la fattura, ma registrando l’operazione attraverso il documento di trasporto e procedendo alla fatturazione in un secondo momento.

Cosa è il Documento di trasporto

Il Documento di Trasporto (DDT) è un documento commerciale che ha la funzione di accompagnare la merce durante il trasferimento da un luogo a un altro certificando che un determinato bene è stato spedito e consegnato e fornendo dettagli chiari sul mittente, sul destinatario, sul vettore e sulla natura della merce trasportata.

Il DDT non ha solo un valore logistico, ma anche un’importante rilevanza fiscale e legale. Infatti, in caso di controlli da parte delle autorità competenti, il DDT rappresenta la prova che il trasferimento della merce è avvenuto in maniera regolare e che la transazione è conforme alle normative in vigore.

 Chi è obbligato a emettere il DDT?

L’obbligo di emissione del Documento di Trasporto ricade su tutte le aziende e i professionisti che effettuano spedizioni di beni.

I soggetti più coinvolti nell’uso di questo documento sono produttori, fornitori, rivenditori, spedizionieri e aziende di logistica, anche gli artigiani e le imprese che effettuano lavorazioni su materiali forniti dai clienti devono emettere il DDT quando ricevono o restituiscono i beni oggetto di lavorazione.

L’emissione del DDT è fondamentale per tutelare sia chi spedisce sia chi riceve la merce perchè per il mittente, rappresenta una garanzia in caso di contestazioni sulla spedizione mentre per il destinatario, costituisce un documento che attesta l’avvenuta ricezione della merce e può essere utile per la successiva fatturazione o per la gestione delle scorte di magazzino.

Quando bisogna emettere il documento di trasporto (DDT)?

Il Documento di Trasporto deve essere emesso prima che la merce lasci il magazzino ed è necessario in tutte le situazioni in cui si verifica un trasferimento fisico di beni, sia per operazioni di vendita sia per altri motivi.

Uno dei casi più comuni di utilizzo del DDT è la vendita con consegna differita, in cui il bene viene spedito al cliente, ma la fattura viene emessa successivamente. Tuttavia, il DDT è altrettanto indispensabile quando i beni vengono trasferiti tra magazzini aziendali situati in sedi diverse, oppure quando la merce viene inviata a un fornitore per essere sottoposta a una lavorazione specifica. Anche nel caso di resi o sostituzioni di prodotti difettosi, l’emissione del Documento di trasporto è necessaria per documentare lo spostamento della merce e garantire la trasparenza dell’operazione.

Dove è valido il DDT?

Il Documento di Trasporto ha validità su tutto il territorio italiano e deve essere sempre conservato sia dal mittente sia dal destinatario per eventuali verifiche fiscali. Nel caso di spedizioni internazionali, invece, il DDT deve essere integrato con altri documenti richiesti dalla normativa doganale del Paese di destinazione.

L’importanza della corretta gestione del DDT si estende oltre i confini nazionali, specialmente per le aziende che esportano merci all’estero e la mancata conformità con la documentazione richiesta potrebbe causare problemi doganali o rallentamenti nelle operazioni di consegna.

Perché il Documento di trasporto è importante?

Il Documento di Trasporto svolge un ruolo chiave nella gestione aziendale consentendo di garantire la tracciabilità delle merci, permettendo alle aziende di monitorare gli spostamenti dei beni e di avere una registrazione dettagliata delle operazioni di trasporto grazie alla digitalizzazione del ddt.

Dal punto di vista fiscale, il DDT ha un valore fondamentale poiché rappresenta una prova documentale che può essere richiesta in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, facilitando la fatturazione differita e permettendo di emettere la fattura in un secondo momento senza rischiare di perdere il riferimento alla spedizione effettuata.

Il DDT è uno strumento di grande utilità anche per la gestione del magazzino, in quanto consente di aggiornare in tempo reale le quantità di merce in entrata e in uscita, migliorando l’efficienza e riducendo il rischio di errori contabili ottenendo un eccellente ottimizzazione logistica.

Il contesto normativo del DDT

Il Documento di Trasporto è regolato dal DPR 14 agosto 1996, n. 472, che stabilisce le regole per la sua emissione e conservazione, secondo la normativa deve essere redatto in almeno due copie, una delle quali deve rimanere in possesso del mittente, mentre l’altra deve accompagnare la merce fino alla consegna al destinatario.

La legge prevede che il DDT venga conservato per un periodo minimo di dieci anni, in modo da poter essere esibito in caso di controlli da parte dell’amministrazione fiscale ed è possibile emettere il DDT in formato cartaceo o elettronico, a patto che venga garantita la corretta archiviazione e la possibilità di accesso ai documenti in caso di necessità.

Quali sono i dati obbligatori del DDT?

Per essere valido, il Documento di Trasporto (DDT) deve contenere alcuni elementi essenziali stabiliti dalla normativa italiana e la sua corretta compilazione è indispensabile per garantire la tracciabilità della merce e la conformità fiscale.

I dati obbligatori sono:

  • Data di emissione, che deve essere precedente o coincidente con il giorno della spedizione.
  • Numero progressivo del documento, necessario per identificare univocamente il DDT all’interno della gestione amministrativa dell’azienda.
  • Dati del mittente, comprensivi di ragione sociale, indirizzo e Partita IVA o Codice Fiscale.
  • Dati del destinatario, con le stesse informazioni del mittente, specificando la sede di consegna.
  • Descrizione dettagliata della merce, con indicazione di quantità, peso e altre informazioni utili.
  • Causale del trasporto, che giustifica il motivo della movimentazione. Tra le più comuni troviamo vendita, reso, conto visione e conto lavorazione.
  • Dati del trasportatore, se il trasporto non viene effettuato direttamente dal mittente.

Oltre agli elementi obbligatori, è possibile includere informazioni facoltative come il metodo di pagamento, il tempo di consegna previsto e note aggiuntive sulle condizioni della merce.

Come compilare correttamente un Documento di Trasporto

Una volta definiti gli elementi essenziali del DDT, è importante comprendere come compilarli correttamente per evitare errori e rendere la gestione della merce più efficiente.

Il primo passo è la scelta della causale del trasporto, che deve riflettere esattamente il motivo per cui la merce viene movimentata. Solitamente l’errore comune è utilizzare la causale “vendita” per merce che in realtà è solo in conto visione, creando potenziali problemi amministrativi e fiscali. Allo stesso modo, se un’azienda invia materiali a un fornitore per essere lavorati, è necessario selezionare la causale “conto lavorazione” per evitare contestazioni.

Un altro aspetto fondamentale è la descrizione della merce. Indicare semplicemente “materiale vario” o “merce assortita” può essere problematico in caso di controlli fiscali o di errori nella gestione del magazzino quindi è sempre consigliabile specificare con precisione tipologia, quantità e peso dei prodotti trasportati.

Infine, è importante che il numero progressivo del documento segua una logica chiara e cronologica. L’adozione di software gestionali per l’emissione dei DDT consente di evitare errori di duplicazione e di automatizzare il processo, garantendo una maggiore precisione.

Per comprendere meglio il processo di compilazione, consideriamo un esempio pratico di documento di trasporto: un’azienda di arredamento deve spedire 100 sedie in legno a un negozio. Il DDT dovrà riportare:

  • Mittente: Azienda Alfa Srl
  • Destinatario: Cliente Beta Srl
  • Data: 26 febbraio 2025
  • Numero documento: 2025/00123
  • Descrizione merce: 100 sedie in legno, modello XYZ
  • Causale: Vendita

Questo documento accompagnerà la merce fino alla consegna, fornendo un riferimento chiaro per la successiva fatturazione e per eventuali controlli.

Come conservare correttamente il DDT

La conservazione del Documento di Trasporto è un obbligo fiscale per le aziende che emettono e ricevono questo tipo di documento. Secondo quanto stabilito dal DPR 14 agosto 1996, n. 472, il DDT deve essere archiviato e mantenuto per un periodo minimo di dieci anni, in modo da poter essere esibito in caso di controlli fiscali o amministrativi.

Tradizionalmente, la conservazione avveniva in formato cartaceo, con l’archiviazione fisica di copie dei documenti. Tuttavia, la digitalizzazione ha introdotto soluzioni più efficienti, che permettono alle aziende di conservare i DDT in formato elettronico, riducendo l’ingombro e semplificando la ricerca e la gestione dei documenti.

Conservazione digitale del DDT

Le aziende possono scegliere di adottare la conservazione sostitutiva, il processo che permette di archiviare i DDT in formato digitale garantendone la validità legale e fiscale, utilizzando un sistema conforme alle normative sulla conservazione digitale dei documenti fiscali, che preveda:

  • L’integrità e l’autenticità del documento attraverso strumenti come la firma digitale e la marca temporale.
  • L’accessibilità e la consultazione rapida, per recuperare facilmente i documenti in caso di necessità.
  • La sicurezza e la protezione dei dati, per evitare smarrimenti o manomissioni.

La digitalizzazione non solo rende più semplice la gestione dei DDT, ma riduce anche i costi di archiviazione e migliora l’efficienza operativa delle aziende. L’adozione di software gestionali dedicati consente di automatizzare il processo di emissione, trasmissione e conservazione, garantendo maggiore controllo e conformità alle normative fiscali.

Il Documento di Trasporto (DDT) in un TMS: Ottimizzazione e Conformità Normativa

Il Transportation Management System (TMS) che integra la gestione del Documento di Trasporto (DDT) deve offrire strumenti avanzati per digitalizzare, automatizzare e ottimizzare l’intero processo di gestione delle spedizioni migliorando così l’efficienza operativa, assicurando la conformità alle normative fiscali e doganali e riducendo il rischio di errori e sanzioni.

Di seguito analizziamo come il TMS può integrare la gestione del DDT, sfruttando tecnologie moderne per rendere i flussi documentali più sicuri, veloci e tracciabili.

Digitalizzazione e Automazione del DDT

Il TMS avanzato deve consentire la creazione automatizzata del Documento di Trasporto, eliminando la necessità di compilazione manuale e riducendo al minimo gli errori. Attraverso l’integrazione con il sistema di gestione degli ordini, il DDT può essere generato automaticamente a partire da una spedizione o da un ordine di vendita, garantendo coerenza nei dati e maggiore ottimizzazione logistica.

La digitalizzazione del DDT consente inoltre di convertire il documento in diversi formati elettronici (PDF, XML, EDI) per semplificare la condivisione con partner commerciali, clienti e autorità fiscali. L’adozione della firma digitale garantisce l’autenticità e l’integrità del documento, conferendogli valore legale e riducendo il rischio di manomissioni o errori di trascrizione.

L’altro vantaggio della digitalizzazione è la dematerializzazione della documentazione cartacea, che permette di archiviare i documenti in cloud e accedervi rapidamente, semplificando audit e controlli fiscali.

Integrazione con ERP e WMS

Per garantire la gestione fluida delle spedizioni, il Transport management system deve essere perfettamente integrato con gli altri sistemi aziendali, in particolare con ERP (Enterprise Resource Planning) e WMS (Warehouse Management System).

Grazie alla comunicazione con l’ERP, il TMS può ottenere informazioni aggiornate sulle vendite, sulla contabilità e sulla fatturazione differita, evitando discrepanze tra documentazione logistica e amministrativa. Allo stesso modo, l’integrazione con il WMS permette di recuperare dati dettagliati sulla merce da spedire, verificandone lo stato di magazzino in tempo reale.

Con la sincronizzazione diventa quindi possibile automatizzare la gestione degli ordini, riducendo i tempi di elaborazione e ottimizzando la gestione delle scorte. Ad esempio, quando l’operatore conferma la spedizione nel TMS, il sistema può aggiornare automaticamente le giacenze nel magazzino e generare il DDT nel formato corretto per la trasmissione al cliente o al corriere.

Tracciabilità e Monitoraggio delle Spedizioni

Il TMS avanzato deve garantire la piena tracciabilità del DDT, associandolo alla spedizione specifica e integrandolo nei sistemi di tracking GPS consentendo agli operatori logistici e ai clienti di monitorare lo stato della spedizione in tempo reale, ricevendo notifiche automatiche su eventuali ritardi, anomalie o avvenuta consegna.

Un ulteriore aspetto fondamentale è la gestione dell’archiviazione digitale, che permette di conservare automaticamente i DDT nel rispetto delle normative fiscali, assicurando la loro disponibilità per un periodo minimo di 10 anni.

Ottimizzazione Logistica e Assegnazione dei Trasporti

L’uso del TMS per la gestione del DDT consente di ottimizzare l’intera filiera logistica, garantendo maggiore efficienza nei trasporti e permettendo di creare DDT multipli per spedizioni frazionate o per consegne con più destinatari, gestendo in modo dinamico le richieste di trasporto.

Inoltre, il TMS può analizzare le variabili di carico, priorità e tempistiche per ottimizzare i percorsi di consegna, riducendo i costi di trasporto. L’assegnazione dei trasporti ai corrieri o ai vettori più adatti può avvenire in modo automatico, grazie all’integrazione diretta con i sistemi di prenotazione e gestione logistica.

Differenze tra DDT, eCMR e CMR

A differenza del DDT, il CMR è un documento cartaceo che funge da contratto di trasporto tra mittente, trasportatore e destinatario nel trasporto internazionale su strada, è obbligatorio nei paesi aderenti alla Convenzione CMR del 1956 e regola responsabilità e condizioni del trasporto, avendo valore legale in caso di controversie. L’eCMR (lettera di vettura elettronica), invece, è la sua versione digitale, introdotta per semplificare la gestione dei documenti di trasporto ed ha lo stesso valore legale nei paesi che hanno ratificato il protocollo, migliorando tracciabilità, efficienza e riducendo errori burocratici.

Blockchain: Il Futuro della Logistica Digitale

La Blockchain sta trasformando il settore della logistica, in particolare nel campo del tracking documentale, offrendo una soluzione sicura, trasparente e altamente efficiente per la gestione delle informazioni relative al trasporto delle merci. Tradizionalmente, la gestione dei documenti di trasporto e delle transazioni in una supply chain è stata soggetta a errori, frodi e ritardi dovuti a pratiche manuali e sistemi centralizzati. La Blockchain, grazie alla sua natura decentralizzata e immutabile, risponde a queste problematiche garantendo l’integrità dei dati e una tracciabilità in tempo reale.

Ogni documento e transazione legata al movimento delle merci può essere registrata sulla Blockchain come un “blocco” sicuro, che contiene informazioni verificate e validabili da tutti i partecipanti della rete. Le informazioni relative ai documenti di trasporto, come fatture, bolle di spedizione e certificati di consegna, vengono così archiviate su un registro digitale sicuro, riducendo il rischio di errori o manipolazioni e migliorando la trasparenza dell’intero processo.

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