Il carburante rappresenta una delle voci di spesa più pesanti per le imprese di trasporto, e controllare l’utilizzo in modo preciso significa incidere direttamente su margini, sostenibilità e performance. Oggi, fortunatamente, grazie a strumenti digitali e software gestionali per trasporti, è possibile ridurre significativamente i consumi, ottimizzare i percorsi e incentivare comportamenti virtuosi da parte degli autisti.

Perché è importante limitare i consumi di carburante nella gestione della flotta

Il carburante incide in media tra il 25% e il 35% dei costi operativi totali della flotta ed è per questo che le aziende di trasporto si adoperano per limitare i consumi di carburante non solo quindi per contenere i costi, ma anche per aumentare la competitività e la sostenibilità nel lungo periodo. Infatti ogni litro di gasolio risparmiato si traduce in un margine operativo più ampio, liberando risorse da destinare ad altri investimenti strategici, come il rinnovo del parco mezzi o la formazione del personale.

Inoltre, ridurre i consumi significa anche ridurre le emissioni di CO₂, la responsabilità sempre più rilevante nel contesto normativo europeo che impone obiettivi ambientali stringenti ed è per questo motivo, che le aziende che puntano sulla riduzione dei consumi si trovano in una posizione di vantaggio anche in termini di reputazione e accesso a incentivi pubblici.

Ma appunto che cosa significa ottimizzare il consumo?
Non significa semplicemente tagliare i costi, ma adottare un approccio integrato che coinvolga più ambiti: dall’organizzazione dei percorsi alla revisione dei carichi trasportati, dal comportamento degli autisti fino all’efficienza meccanica e aerodinamica dei veicoli. Quindi ridurre gli sprechi equivale a operare in modo più intelligente, con scelte basate su dati e obiettivi chiari, garantendo così il miglioramento continuo e misurabile della performance aziendale riducendo ampiamente i costi della flotta aziendale.

Come monitorare i consumi della flotta in modo preciso ed efficiente

Per il monitoraggio dei consumi della flotta preciso non basta solo raccogliere i dati dei rifornimenti, ma è necessario costruire un sistema continuo di analisi che permetta di individuare sprechi, anomalie e opportunità di miglioramento. Pertanto la gestione efficace inizia dalla centralizzazione dei dati perchè ogni informazione relativa ai chilometri percorsi, al carburante erogato, alle soste e agli stili di guida deve confluire in un’unica piattaforma in grado di elaborare indicatori chiave.

Per essere precisi, il monitoraggio moderno si basa su strumenti digitali capaci di rilevare in tempo reale i parametri più rilevanti: consumo medio per veicolo, variazioni rispetto ai periodi precedenti, confronti tra autisti e prestazioni in base al tipo di tratto o missione, così il fleet manager non si limita a registrare dei numeri, ma ottiene insight utili per attivare azioni correttive mirate.

Quindi l’efficienza nel monitoraggio dipende dalla capacità di combinare precisione dei dati, frequenza di aggiornamento e leggibilità dei report perchè più un sistema è in grado di integrare fonti diverse (GPS, schede carburante, telematica di bordo), più diventa affidabile per prendere decisioni operative.

Infine, un buon sistema di monitoraggio consente anche di impostare alert automatici in caso di consumi anomali, facilitando così la prevenzione di frodi, errori o guasti tecnici consentendo, grazie alla proattività, basata su dati oggettivi, di trasformare il controllo dei consumi da semplice adempimento a leva strategica di ottimizzazione.

Strumenti e software per il monitoraggio del consumo di carburante

Oggi quando si parla della gestione della flotta, è di fondamentale importanza essere consapevoli che affidarsi esclusivamente a rilevazioni manuali o a semplici scontrini carburante non è più sufficiente perché la complessità delle operazioni richiede strumenti digitali che permettano di rilevare, aggregare e analizzare i dati in tempo reale, pertanto i software dedicati al monitoraggio dei consumi sono oggi indispensabili per tutte le aziende di trasporto che desiderano raggiungere i livelli più alti.

Tra le soluzioni, per il monitoraggio del carburante, più efficaci troviamo:

  • Centraline telematiche installate sui veicoli, capaci di leggere direttamente i parametri del motore, rilevare i litri effettivamente consumati e trasmettere i dati via rete;
  • Sensori nei serbatoi, che misurano il livello di carburante e consentono di identificare eventuali anomalie, perdite o prelievi non autorizzati;
  • Piattaforme gestionali integrate, che aggregano i dati GPS, i percorsi, i tempi di sosta e lo stile di guida in un unico pannello di controllo;
  • Sistemi cloud-based, che permettono di accedere ai dati da qualsiasi dispositivo, condividere report con i reparti coinvolti e confrontare le performance su scala temporale o geografica.

I software per il monitoraggio non solo forniscono la visione chiara e costante dei consumi, ma abilitano anche funzionalità predittive, ad esempio, è possibile stimare il consumo previsto per un certo itinerario, valutare l’efficienza media per tipo di veicolo o identificare autisti con comportamenti non in linea con le policy aziendali.

Inoltre, l’integrazione con altri moduli, come manutenzioni, scadenze, controllo di gestione, permette la lettura trasversale delle informazioni, rendendo il monitoraggio carburante l’elemento attivo della strategia aziendale, e non un semplice report retrospettivo.

Come si calcola il consumo di carburante della flotta

Il calcolo del consumo di carburante rappresenta il primo passo per controllarne l’effettivo impatto sui costi della flotta e quindi ottenere la possibilità di poter  intervenire tempestivamente qualora ci sia il bisogno. In forma base, il consumo si misura come:

Consumo = (Litri di carburante erogati / Chilometri percorsi) × 100,
ottenendo così il dato in litri per 100 km, che consente il confronto uniforme tra veicoli diversi.

Tuttavia, nel contesto della flotta aziendale, questo approccio è troppo semplificato perchè per la gestione realmente efficace, è necessario adottare una logica più articolata che tenga conto di:

  • Consumo per singolo veicolo, per individuare differenze dovute a tipologia, anzianità o manutenzione;
  • Consumo per autista, utile per valutare l’impatto dello stile di guida e promuovere buone pratiche;
  • Consumo per tratta o percorso, confrontando viaggi simili per verificare eventuali inefficienze strutturali;
  • Confronto tra consumo reale e consumo teorico, stimato dal costruttore o da simulazioni software;
  • Analisi delle variazioni stagionali, che possono influire per via di carichi diversi, traffico, o condizioni climatiche.

Il gestionale per trasporti avanzato consente non solo di automatizzare questi calcoli, ma anche di costruire dashboard dinamiche, impostare alert su soglie anomale e pianificare interventi correttivi in tempo reale in modo da ottenere la riduzione dei costi di gestione e il monitoraggio dei consumi della flotta preciso e efficiente. Inoltre alcuni software per i trasporti più evoluti integrano anche funzioni predittive, stimando il consumo su tratte future in base a dati storici e parametri operativi.

Quindi, quando si parla del calcolo dei consumi di carburante, non basta solo sommare litri e dividere per chilometri, ma trasformare i dati in insight operativi, capaci di generare risparmi misurabili e miglioramenti nella gestione della flotta.

Strategie per la riduzione dei costi di gestione della flotta

Ridurre i costi di gestione della flotta non significa agire su una sola leva, ma costruire una strategia integrata che combini tecnologia, formazione del personale e ottimizzazione dei processi operativi.

In primo luogo, l’adozione di TMS specifici per flotte consente di automatizzare il monitoraggio dei consumi, gestire in modo puntuale le manutenzioni, e analizzare i costi per mezzo, tratta o cliente ottenendo così una visione analitica delle spese, permettendo quindi di intervenire tempestivamente su eventuali sprechi.

In parallelo, è fondamentale investire nella formazione degli autisti, promuovendo stili di guida eco-compatibili perchè accelerazioni brusche, frenate improvvise e regimi di giri troppo alti incidono direttamente sul consumo di carburante e sull’usura del veicolo facendo lievitare i consumi. Quindi appunto sono consigliati corsi periodici o programmi di guida assistita che permettono di migliorare l’efficienza, ridurre il rischio di incidenti e aumentare la durata dei mezzi.

In aggiunta un’altra leva è l’ottimizzazione dei percorsi, che non riguarda solo la scelta della strada più breve, ma anche la valutazione di fattori come traffico, zone a traffico limitato, soste non autorizzate e tempi di consegna, tutti elementi che, attraverso l’utilizzo di sistemi telematici e moduli di geofencing integrati, è possibile pianificare, riducendo i tempi morti e limitando le percorrenze superflue.

Infine, la strategia per ridurre i costi di gestione della flotta deve includere il controllo costante sulle manutenzioni e le scadenze tecniche, perché il mezzo non revisionato o con pneumatici sgonfi consuma più carburante e rischia fermi non pianificati, con conseguenze economiche rilevanti.

Ottimizzazione del carburante per le flotte aziendali

L’ottimizzazione del carburante nelle flotte aziendali è ormai diventata la necessità per ridurre i costi operativi e migliorare la sostenibilità, però prima di buttarsi a capofitto bisogna capire come avviare questo processo, partendo dalla pianificazione intelligente dei percorsi, che non si limita a trovare la strada più breve, ma considera anche traffico, orari di accesso, altimetrie, ZTL e punti di carico/scarico. Inoltre grazie ai software di fleet management e al geofencing, oggi è possibile strutturare itinerari ottimizzati che riducono al minimo il consumo di gasolio.

La riduzione dei tempi di inattività degli automezzi è un altro dei fattori importanti per l’ottimizzazione del carburante perchè i veicoli lasciati accesi inutilmente durante le soste brevi consumano carburante senza produrre valore e quindi per ovviare, grazie al monitoraggio dei tempi motore tramite centraline telematiche, l’azienda può intervenire per correggere queste abitudini, incentivando l’uso razionale del mezzo.

La manutenzione preventiva incide direttamente sul rendimento del motore e quindi sull’efficienza nei consumi perchè mezzi trascurati, con filtri sporchi o olio esausto, consumano più carburante e sono più soggetti a guasti, quindi soltanto con un programma regolare di controlli tecnici è possibile non solo ridurre le spese carburante, ma anche aumentare la sicurezza della flotta.

Anche gli aspetti legati alla meccanica e all’assetto del veicolo giocano un ruolo fondamentale perchè utilizzare pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, mantenere correttamente la pressione degli stessi, bilanciare i carichi in modo omogeneo e ridurre il peso trasportato superfluo sono tutte scelte tecniche che, sommate nel tempo, possono generare un risparmio carburante significativo.

Infine, è importante analizzare i dati raccolti attraverso i sistemi digitali per identificare anomalie, inefficienze o opportunità di miglioramento

Come consumare meno gasolio: best practice per gli autisti

Il comportamento dell’autista incide notevolmente sul consumo di carburante infatti secondo diverse analisi di settore, la guida inefficiente può causare l’incremento dei consumi fino al 20%, quindi, con il passare del tempo, è diventato necessario promuovere uno stile di guida più consapevole, noto come eco-driving, che rappresenta una delle leve più immediate ed efficaci per ridurre i costi legati al gasolio.

Le best practice da seguire per gli autisti includono:

  • Evitare le accelerazioni e le frenate brusche: la guida fluida e progressiva consente al motore di lavorare in modo più efficiente, evitando inutili sprechi.
  • Mantenere una velocità costante: guidare a velocità moderata e regolare, sfruttando al meglio le marce lunghe, riduce sensibilmente i consumi.
  • Spegnere il motore durante le soste prolungate: lasciarlo acceso inutilmente anche solo per pochi minuti comporta un dispendio energetico inutile.
  • Utilizzare correttamente il cambio: passare alle marce superiori nei regimi corretti aiuta a ottimizzare la potenza del veicolo senza consumi eccessivi.
  • Evitare carichi inutili o distribuiti male: il veicolo sovraccarico o con carico mal bilanciato aumenta la resistenza alla marcia e dunque i consumi.

Per trasformare questi comportamenti in abitudini consolidate, è fondamentale investire in formazione continua, ma soprattutto affiancarla a sistemi di monitoraggio, capaci di fornire feedback personalizzati, come le centraline telematiche, tramite le quali, è possibile analizzare lo stile di guida di ogni conducente, individuare aree di miglioramento e incentivare chi raggiunge migliori performance.

Infine, coinvolgere direttamente gli autisti nei processi di ottimizzazione, ad esempio, condividendo i risultati raggiunti o premiando la guida più efficiente, contribuisce a creare una cultura aziendale orientata alla responsabilità e al risparmio.

Riconoscere e gestire le anomalie nel consumo di carburante

Le anomalie nel consumo di carburante rappresentano il campanello d’allarme da non sottovalutare per le aziende di trasporto perché spesso indicano problemi tecnici, comportamenti scorretti o inefficienze organizzative che, se trascurate, generano costi nascosti molto rilevanti.

Le principali anomalie di consumo includono:

  • Guasti meccanici non rilevati, come problemi agli iniettori, al sistema di scarico o alla centralina motore;

     

  • Furti di carburante, soprattutto in contesti con alto tasso di autonomia e rifornimenti poco controllati;

     

  • Stili di guida inefficaci o uso improprio del mezzo (es. eccesso di velocità, soste a motore acceso prolungate);

     

  • Errori nei rifornimenti, nella registrazione dei dati o nei calcoli manuali dei consumi.

     

Il riconoscimento delle principali anomalie è parte integrante di una strategia più ampia di gestione della flotta aziendale, dove ogni parametro tecnico e operativo viene monitorato e ottimizzato in tempo reale cosicché anche i consumi anomali diventano l’indicatore chiave della salute complessiva della flotta, e saperli interpretare correttamente permette di intervenire in modo tempestivo e mirato.

Il sistema di monitoraggio dei consumi della flotta, che può essere considerato efficace, deve quindi includere anche la rilevazione automatica delle anomalie, infatti i TMS (Transport Management System) avanzati confrontano i dati in tempo reale con parametri storici, soglie di tolleranza e benchmark definiti per tipo di veicolo, tratta e conducente, poi quando e se rilevano variazioni significative, come un mezzo che consuma il 15% in più rispetto alla media, generano automaticamente alert personalizzati che avvisano il fleet manager.

Inoltre, i sistemi più completi sono in grado anche di tracciare i rifornimenti con dati certi (luogo, ora, quantità) e incrociarli con le informazioni chilometriche, rendendo molto più difficile commettere o mascherare anomalie.

Infine quindi, è possibile capire che per gestire queste segnalazioni bisogna agire con tempestività, inviando il mezzo in officina, avviando un’indagine interna o offrendo formazione mirata al conducente.

Benefici concreti di una gestione efficiente del consumo carburante per le aziende di trasporto

La gestione efficiente dei consumi di carburante porta molteplici benefici misurabili , sia nel breve che nel lungo termine, che impattano anche su tutte le aree operative dell’azienda di trasporti. In primo luogo, si assiste a una riduzione dei costi operativi ricorrenti: ogni litro di gasolio risparmiato incide direttamente sulla marginalità di ogni viaggio, migliorando la profittabilità complessiva e già solo con il risparmio del 5-10% sui consumi, su scala annuale, può generare decine di migliaia di euro di utile netto per una flotta di medie dimensioni.

In secondo luogo, il consumo più contenuto comporta meno sollecitazioni ai componenti del veicolo, con conseguente prolungamento della vita utile dei mezzi e minori costi di manutenzione straordinaria e a questo si aggiunge l’impatto positivo sull’affidabilità operativa ovvero automezzi meglio mantenuti sono meno soggetti a guasti e fermi imprevisti.

Sul piano organizzativo, inoltre, la gestione efficiente migliora anche la puntualità delle consegne e consente la programmazione più accurata delle missioni, riducendo tempi morti e inefficienze logistiche.

Dal punto di vista ambientale e normativo, invece, contenere i consumi significa ridurre le emissioni di CO₂ e altri inquinanti, contribuendo in modo tangibile agli obiettivi di sostenibilità e rendendo l’azienda più allineata agli standard europei ed eventualmente idonea per bandi, incentivi e sgravi fiscali legati alla transizione ecologica.

Infine, anche l’immagine aziendale ne trae vantaggio perchè dimostrare impegno nella gestione responsabile delle risorse e nella riduzione dell’impatto ambientale è oggi il fattore che migliora la percezione da parte di clienti, partner e stakeholder.

Conclusioni: migliorare la sostenibilità e la redditività della flotta con software dedicati

I software gestionali per i trasporti più avanzati non si limitano a registrare i litri consumati ma trasformano i dati in valore, analizzando le variabili che influenzano i consumi (stili di guida, carichi, rotte, soste, manutenzione) e generando insight utili per prendere decisioni mirate, consentendo di intervenire con precisione dove realmente serve, eliminando gli sprechi e ottimizzando le risorse.

Dal punto di vista ambientale, l’impiego di un software dedicato permette di agire con maggiore precisione sulla gestione delle risorse, riducendo sprechi inutili non solo di carburante, ma anche di tempo, carta, e manutenzioni non pianificate infatti grazie alla digitalizzazione dei processi e al controllo puntuale dei dati, è possibile adottare comportamenti aziendali più sostenibili in ogni fase dell’operatività, dal carico alla consegna.

Inoltre, il software consente di ottimizzare i viaggi a vuoto, consolidare tratte, ridurre i chilometri non produttivi e monitorare gli stili di guida in chiave ecologica incidendo direttamente sulle emissioni e contribuendo a costruire una cultura aziendale più responsabile, dove la sostenibilità diventa un obiettivo misurabile e integrato nelle attività quotidiane.

In conclusione, la digitalizzazione della gestione dei consumi non è una semplice innovazione tecnica, ma la scelta manageriale consapevole, in grado di rendere la flotta più efficiente, più sostenibile e più pronta a rispondere alle sfide future.

F.a.q. - Riduzione del consumo di carburante della flotta

  • Come si calcola il consumo di carburante?

    Il consumo di carburante si calcola dividendo i litri di carburante erogati per i chilometri percorsi, ottenendo così il valore espresso in litri per 100 km (l/100km). Tuttavia, per una gestione aziendale più accurata, è utile analizzare anche il consumo medio per automezzo, per tratta, per autista e per periodo di riferimento e inoltre, è importante sapere che, grazie ai software gestionali, è possibile automatizzare questi calcoli, confrontare i dati con valori attesi e identificare eventuali scostamenti.

  • Quali sono le cause più comuni delle anomalie nel consumo di carburante?

    Le anomalie di consumo di carburante possono essere causate da diversi fattori, tra cui: guasti meccanici (come problemi agli iniettori o ai filtri), stile di guida poco efficiente (accelerazioni brusche, soste prolungate, velocità non costante), sovraccarico dei veicoli, utilizzo improprio dei mezzi o addirittura furti di carburante. La soluzione alle anomalie è monitorare costantemente i consumi per individuare e correggere tempestivamente questi problemi.

  • Quali vantaggi offre un software di monitoraggio consumi per la flotta?

    Il software dedicato al monitoraggio dei consumi consente di tracciare in modo preciso i consumi di carburante, generare report dettagliati, individuare anomalie e suggerire azioni correttive permettendo di associare i consumi a ciascun mezzo o conducente, facilitando l’analisi comparativa e l’ottimizzazione della gestione. Pertanto il risultato è una riduzione dei costi, un miglioramento dell’efficienza e una maggiore sostenibilità operativa.

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