I tempi di guida e di riposo per camionisti sono regolati da normative europee e italiane con l’obiettivo di garantire sicurezza stradale, tutela della salute dei conducenti e corretto funzionamento del settore dell’autotrasporto. Inoltre la gestione di questi tempi non riguarda solo l’autista, ma coinvolge direttamente anche le aziende di trasporto, i responsabili logistici e gli organi di controllo e in aggiunta le regole sui tempi di guida sono supportate dall’uso di dispositivi come il cronotachigrafo digitale, strumenti obbligatori per monitorare le ore di guida, le pause e i periodi di riposo degli autisti.

L’inosservanza delle regole può portare a pesanti sanzioni, sospensioni della patente o responsabilità diretta per l’impresa e per questo è importantissimo conoscere in modo preciso la normativa, come calcolare correttamente le ore, come evitare violazioni e come garantire una gestione corretta sia delle attività dei conducenti che dell’intera flotta aziendale

Perché rispettare le ore di guida sui camion è importante

Nel settore dei trasporti, il rispetto dei tempi di guida e dei periodi di riposo è di vitale importanza per la sicurezza e la salute dell’autista perchè il camionista può percorrere centinaia di chilometri ogni giorno, spesso su strade trafficate o in condizioni di stress fisico e mentale. Quindi, per questo motivo, l’Unione Europea e il Codice della Strada italiano impongono regole chiare che limitano le ore di guida consecutive, definiscono la durata delle pause obbligatorie e stabiliscono i riposi giornalieri e settimanali minimi.

Pertanto rispettare gli orari di guida e riposo degli autisti significa prevenire colpi di sonno, ridurre il rischio di incidenti, migliorare le condizioni di lavoro degli stessi autisti e assicurare che i trasporti avvengano nel rispetto delle regole. D’altro canto, la gestione inefficiente dei turni di guida può generare problemi operativi, rallentamenti nelle consegne e penalizzazioni in caso di controllo e quindi dove tutto è tracciato digitalmente, non è più possibile improvvisare serve conoscenza, precisione e strumenti adeguati.

Normativa e regolamenti sulle ore di guida

La regolamentazione dei tempi di guida e di riposo per i camionisti è definita da un insieme di norme europee e nazionali, come detto precedentemente, che disciplinano in modo dettagliato l’orario di lavoro degli autotrasportatori, le pause obbligatorie e i limiti massimi giornalieri e settimanali con l’obiettivo di tutelare la sicurezza stradale, impedendo che la stanchezza degli autisti possa compromettere la loro capacità di guida.

In Europa, il riferimento principale è il Regolamento CE n. 561/2006, che armonizza i tempi di guida nei Paesi membri mentre in Italia, invece, la normativa è recepita e rafforzata dal Codice della Strada, con l’aggiunta di articoli specifici, come l’articolo 174, che introduce sanzioni in caso di violazione imponendo attraverso questa struttura normativa alle aziende e ai conducenti non solo il rispetto dei tempi, ma anche l’utilizzo di dispositivi digitali per il controllo, come il tachigrafo, rendendo tutto il sistema pienamente tracciabile.

Regolamento europeo e Codice della Strada

Il Regolamento (CE) n. 561/2006 è il punto di riferimento normativo per i tempi di guida e riposo degli autotrasportatori che operano all’interno dell’Unione Europea, che stabilisce standard uniformi per evitare condizioni lavorative eccessive e garantire la sicurezza stradale.

Nello specifico, il regolamento (CE) n. 561/2006 stabilisce:

  • 9 ore di guida giornaliera, estendibili a 10 ore non più di due volte a settimana.
  • 56 ore di guida settimanale come massimo assoluto.
  • 90 ore massime di guida in un periodo di due settimane consecutive.

In aggiunta oltre a questo quadro europeo, in Italia tali disposizioni sono state recepite dal Codice della Strada, che integra regole specifiche sull’organizzazione del lavoro, sui controlli e sulle responsabilità delle imprese perchè il codice vincola non solo il conducente, ma anche il datore di lavoro, che deve predisporre i turni nel pieno rispetto della normativa.

Articolo 174 CdS

L’Articolo 174 del Codice della Strada disciplina in modo puntuale le durate massime di guida, i tempi minimi di riposo e le sanzioni in caso di violazione.

I punti salienti dell’Articolo 174 sono:

  • La guida oltre i limiti consentiti è sanzionata con multe variabili, sospensione della patente e, nei casi più gravi, sospensione della carta di circolazione.
  • In caso di infrazioni reiterate o sistemiche, l’azienda di autotrasporto può essere chiamata a rispondere civilmente e penalmente, se non dimostra di aver adottato l’adeguata organizzazione del lavoro.
  • Le sanzioni sono proporzionate alla durata dell’eccesso di guida: più si supera il limite, maggiore sarà la gravità della sanzione.

Ore di guida obbligatorie per camion

Quando si parla di “ore di guida obbligatorie”, ci si riferisce ai limiti massimi da rispettare, e non a una soglia da raggiungere perchè la normativa è chiara nel definire i tetti massimi consentiti, ma lascia all’organizzazione dell’azienda la flessibilità necessaria per adattarsi ai carichi di lavoro.

Pertanto la regola fondamentale è:

  • Dopo 4 ore e 30 minuti di guida continuativa, il conducente deve interrompere il viaggio con una pausa dalla guida di almeno 45 minuti e tale pausa può essere:
  • continua (45 minuti);
  • frazionata: 15 minuti + 30 minuti (in quest’ordine).

Inoltre le pause devono essere registrate automaticamente dal cronotachigrafo digitale e non possono essere omesse perchè in caso di mancata osservanza, l’infrazione viene tracciata e può portare a sanzioni immediate durante il controllo su strada.

Riposo giornaliero e settimanale

La legge fa distinzione tra riposo giornaliero e riposo settimanale, imponendo soglie minime che non possono essere eluse, quindi lo stop delle attività dei conducenti è diventato un obbligo normativo a tutti gli effetti.

Riposo giornaliero camion

Il riposo giornaliero è regolamentato come segue:

  • Standard: almeno 11 ore consecutive ogni 24 ore.
  • Ridotto: minimo 9 ore consecutive, massimo 3 volte a settimana, con obbligo di recupero.
  • Frazionato: 3 ore + 9 ore, con obbligo che la somma sia di almeno 12 ore totali.

Pertanto le aziende devono garantire al conducente la possibilità di iniziare il riposo entro 24 ore dall’ultima fine turno perchè in caso contrario, anche il datore di lavoro può essere sanzionato.

Riposo settimanale autisti

Il riposo settimanale prevede:

  • Riposo regolare: almeno 45 ore consecutive.
  • Riposo ridotto: 24 ore consecutive (una volta ogni due settimane), a patto che le ore mancanti vengano recuperate entro la terza settimana.

Il riposo settimanale non può essere effettuato all’interno del veicolo se non è dotato di adeguata cuccetta, come previsto dalla sentenza della Corte di Giustizia UE del 2017. Inoltre, è vietato effettuare due riposi ridotti consecutivi, pena sanzioni sia per il conducente che per l’azienda.

Regolamento ore di guida autotrasportatori

Per l’azienda di trasporto, il rispetto del regolamento sulle ore di guida è un requisito di conformità, ma anche l’indicatore di efficienza operativa e nello specifico le responsabilità dell’impresa di trasporto includono:

  • Pianificazione dei viaggi in modo da rispettare i tempi di guida e di riposo.
  • Utilizzo di sistemi TMS (Transport Management System) per assegnare turni e missioni in maniera ottimizzata.
  • Archiviazione dei dati tachigrafici: ogni informazione deve essere scaricata entro 28 giorni e conservata per almeno 12 mesi.

Inoltre, l’azienda deve garantire la formazione dei conducenti in materia di normativa sui tempi di guida e la mancata adozione di misure preventive può portare alla revoca dell’autorizzazione all’autotrasporto.

Cronotachigrafo e tachigrafo digitale

Il tachigrafo digitale è il dispositivo installato obbligatoriamente sui mezzi pesanti (oltre 3,5 ton) immatricolati dopo il 2006. Inoltre i nuovi tachigrafi, detti intelligenti, sono dotati di geolocalizzazione GPS e interfaccia DSRC per il controllo remoto.

Le funzioni principali del tachigrafo digitale sono:

  • Registra in automatico: tempi di guida, riposi, pause, velocità e chilometri percorsi.
  • Emissione di report dettagliati in caso di ispezioni o audit interni.
  • Previene manomissioni grazie alla crittografia avanzata.

In aggiunta dal 21 agosto 2023, i nuovi veicoli sopra 3,5 tonnellate devono montare il tachigrafo digitale intelligente di seconda generazione, in conformità con il Pacchetto Mobilità UE.

Orari di guida e di lavoro degli autisti

La gestione degli orari di lavoro per gli autisti professionali non riguarda solo le ore al volante, ma comprende tutto il tempo in cui il conducente è a disposizione dell’azienda, anche se non sta guidando includendo attese per carico/scarico, controlli, pause non considerate riposo e attività accessorie e quindi è fondamentale distinguere correttamente le diverse tipologie di tempo per rispettare i limiti normativi e garantire il benessere del lavoratore.

Pertanto le principali categorie temporali da conoscere sono:

  1. Tempo di guida: è il periodo in cui l’autista è effettivamente al volante del mezzo e viene monitorato con precisione dal tachigrafo digitale.
  2. Tempo di lavoro: include tutte le attività svolte per obbligo di servizio: carico e scarico, pulizia del mezzo, manutenzioni, controlli tecnici e amministrativi, compilazione dei documenti di trasporto, ecc.
  3. Tempo di disponibilità: è il tempo in cui l’autista è a disposizione del datore di lavoro ma non svolge attività operative e comprende attese non prevedibili (es. in dogana), oppure la permanenza a bordo del veicolo senza necessità di intervento.
  4. Tempi di riposo e interruzioni: sono i periodi di recupero obbligatori, come le pause da 45 minuti dopo 4 ore e 30 di guida, i riposi giornalieri (minimo 11 ore) e quelli settimanali (minimo 45 ore).

Orario di lavoro degli autisti

L’orario di lavoro degli autisti è regolato dal D.Lgs. 234/2007, che definisce come “lavoro” ogni periodo in cui il conducente:

  • è alla guida;
  • svolge operazioni di carico, scarico o pulizia del veicolo;
  • esegue controlli tecnici o di sicurezza;
  • è a disposizione senza poter disporre liberamente del proprio tempo.

Inoltre per legge, la durata media settimanale dell’orario di lavoro non può superare le 48 ore, calcolata su un periodo di 4 mesi, tuttavia, può raggiungere il massimo di 60 ore in una singola settimana, purché la media resti nei limiti consentiti nel lungo periodo.

Codice della strada: ore di impegno

L’articolo 174 del Codice della Strada introduce il concetto chiave  delle ore di impegno, che comprendono lavoro, guida, attesa e disponibilità e quindi questo significa che il driver può risultare “impegnato” anche quando non guida, ma è vincolato dalla propria funzione. Pertanto è essenziale che l’azienda tenga traccia non solo dei tempi di guida ma anche  dell’intero periodo di impegno, per evitare infrazioni e tutelare i diritti dei lavoratori.

Orari guida e riposo degli autisti

La pianificazione dei turni di lavoro per gli autisti professionali non può prescindere dalla corretta gestione dei tempi di guida e di riposo e queste regole non sono soltanto vincoli normativi, ma fattori chiave nella costruzione di una turnazione sostenibile, che garantisca sia la sicurezza su strada che l’efficienza operativa.

In pratica, ogni responsabile dei trasporti deve strutturare i viaggi e le assegnazioni in modo da evitare sovrapposizioni, accumuli di guida eccessiva o riposi insufficienti creando una programmazione dettagliata:

  • dei carichi e scarichi in relazione agli orari consentiti di guida;
  • delle pause giornaliere e settimanali;
  • della disponibilità effettiva dei veicoli.

Solo così, quindi con un’organizzazione efficiente, si riduce il rischio di multe, ma soprattutto si tutela la salute dei conducenti e si migliora la qualità del servizio offerto. Inoltre, tenere conto delle pause obbligatorie permette di evitare tempi morti nei nodi logistici, ottimizzando l’intera catena di trasporto.

Tempi di guida e riposo autisti camion

Durante i controlli su strada, le forze dell’ordine verificano in modo molto preciso il rispetto dei tempi di guida e riposo tramite l’analisi dei dati registrati dal tachigrafo digitale perchè gli agenti scaricano il contenuto della carta conducente e controllano:

  • eventuali ore in eccesso rispetto ai limiti settimanali o bisettimanali;
  • pause saltate o non sufficientemente lunghe;
  • riposi non effettuati nei tempi previsti.

Nello specifico tra le irregolarità più frequenti rientrano: prolungamenti di guida non giustificati da situazioni di emergenza, riposi settimanali insufficienti o mal contabilizzati, uso scorretto della modalità “riposo” sul tachigrafo.

Inoltre l’autista deve sempre tenere con sé la carta tachigrafica, e l’azienda ha l’obbligo di conservare e archiviare i dati tachigrafici per almeno 12 mesi, in caso di ispezione aziendale e in aggiunta l’adeguata formazione dei conducenti e l’uso di software gestionali della flotta aiutano a prevenire violazioni, garantendo la gestione trasparente e conforme alla normativa.

Tachigrafo digitale: tempi e controlli

Il tachigrafo digitale è il dispositivo elettronico installato sui veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate, pensato per monitorare l’attività degli autisti e garantire il rispetto delle normative europee sui tempi di guida e riposo. Nello specifico il tachigrafo digitale è stato introdotto in sostituzione del vecchio tachigrafo analogico, dal 2019 è obbligatoria l’installazione della versione “intelligente” (Smart Tachograph) sui nuovi veicoli, e dal 2026 lo sarà per tutti i mezzi coinvolti nel trasporto internazionale, come previsto dal Pacchetto Mobilità dell’UE.

Oltre alla semplice registrazione dei tempi di guida, il tachigrafo digitale permette anche:

  • Registrare la posizione GPS del veicolo ogni 3 ore di guida (versione intelligente).
  • Memorizzare automaticamente tutte le attività dell’autista: guida, riposo, disponibilità, lavoro diverso.
  • Archiviare i dati sulla carta conducente, che ogni autista deve inserire all’inizio del turno.
  • Conservare i dati fino a 365 giorni, permettendo controlli retroattivi da parte dell’azienda o delle autorità.
  • Generare alert automatici in caso di infrazione (es. superamento del limite di ore).
  • Supportare i controlli da remoto tramite DSRC (Dedicated Short Range Communication), tecnologia che consente alla Polizia di leggere alcuni dati senza fermare il veicolo.

Infine, possiamo tranquillamente affermare oggi che il tachigrafo digitale è diventato l’alleato nella pianificazione logistica in molte aziende di trasporto, perchè:

  • Permette al fleet manager di ottimizzare i turni sulla base dei dati effettivi.
  • Aiuta a prevenire situazioni critiche (es. esaurimento ore prima della consegna).

Consente l’integrazione con i TMS (Transport Management System) per automatizzare alert e report settimanali.

Come guidare i diversi mezzi pesanti

La guida di un mezzo pesante non si limita alla sola conduzione su strada ma richiede formazione specifica, conoscenza tecnica e padronanza di norme legate alla sicurezza, al carico e alle tempistiche operative perchè ogni veicolo come bilico, autotreno, TIR ha caratteristiche e complessità diverse, che incidono sull’organizzazione del trasporto, sull’autonomia operativa dell’autista e sulla capacità di rispettare i tempi di consegna. 

Come guidare il bilico

Il bilico è l’autoarticolato composto da trattore e semirimorchio, collegati tramite una ralla (punto di articolazione) ed è tra i veicoli più diffusi nel trasporto merci a lunga percorrenza per via della sua flessibilità e capacità di carico.

Nello specifico guidare il bilico richiede:

  • Patente CE e carta di qualificazione del conducente (CQC).
  • Capacità di gestire la manovrabilità dell’articolazione, soprattutto in fase di curva e retromarcia.
  • Attenzione alla distribuzione dei pesi perchè l’errato bilanciamento può compromettere la stabilità in curva o in frenata.
  • Conoscenza delle norme sul limite di altezza e sagoma, particolarmente importante nei trasporti internazionali.

Inoltre durante il trasporto, l’autista deve tenere conto dei tempi di aggancio/sgancio, delle manovre in piazzale e delle pause obbligatorie, che con il mezzo così ingombrante diventano logisticamente più complesse.

Come guidare l’autotreno

L’autotreno è formato dall’autocarro e dal rimorchio separato ed è spesso utilizzato per trasporti nazionali con carichi distribuiti, ma ha una manovrabilità più limitata rispetto al bilico.

Chi guida l’autotreno deve:

  • Prestare attenzione alla lunghezza totale del veicolo (fino a 18,75 metri) e alla presenza di due punti di snodo (cabina–rimorchio).
  • Conoscere bene le regole su peso e carico per asse, specialmente nelle tratte con limiti di portata.
  • Evitare manovre brusche, che possono provocare sbandamenti del rimorchio.
  • Prevedere spazi adeguati per la sosta, il carico e lo scarico in sicurezza.

In aggiunta a livello normativo, l’autotreno è soggetto alle stesse regole di guida, riposo e cronotachigrafo previste per gli altri mezzi pesanti, ma impone la gestione più accurata della logistica urbana o industriale per via delle sue dimensioni.

Come guidare il TIR

Con il termine TIR (Transports Internationaux Routiers) si fa riferimento a un mezzo impiegato nel trasporto internazionale di merci, generalmente bilici o autotreni registrati nel sistema doganale TIR.

Nello specifico chi guida il TIR deve affrontare:

  • Controlli doganali e documentali, come carnet TIR, dichiarazioni doganali e permessi di transito.
  • Lunghe tratte internazionali, con attenzione alle norme locali su orari di circolazione, pedaggi, divieti festivi e carburanti ammessi.
  • Pianificazione dei punti di sosta sicura nei paesi attraversati, per garantire la sicurezza del carico e il rispetto delle ore di riposo.
  • Norme aggiuntive su carico sigillato, obblighi di scorta o assicurazione.

Inoltre la guida del TIR implica quindi non solo abilità tecniche, ma anche formazione logistica, burocratica e linguistica per affrontare correttamente missioni complesse e interstatali.

Sanzioni e violazioni

Il rispetto dei tempi di guida e di riposo non è solo una questione di sicurezza, ma anche un obbligo normativo perchè le infrazioni nel settore trasporti possono generare sanzioni amministrative, sospensioni e responsabilità penali, sia per l’autista che per l’azienda. Spesso si tende a ridurre il tutto a una semplice multa ma in realtà, l’apparato sanzionatorio relativo ai tempi di guida e riposo è molto più complesso, pertanto conoscere le regole e gli scenari più frequenti è importante per evitare multe, ispezioni e conseguenze sulla reputazione aziendale. 

Nello specifico oltre ai controlli su strada, le aziende di trasporto sono soggette a verifiche ispettive da parte dell’Ispettorato del Lavoro, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Polizia Stradale che durante le verifiche richiedono:

  • lo storico dei dati tachigrafici (fino a 1 anno);
  • Si confrontano i turni dichiarati con quelli realmente effettuati;
  • Si valutano eventuali incongruenze tra le buste paga e i dati di attività (ad esempio in caso di ore straordinarie non retribuite o pause inesistenti).

Soprattutto per queste richieste da parte degli enti, il tachigrafo digitale, è diventato obbligatorio su tutti i mezzi pesanti perchè è la fonte di prova a tutti gli effetti, utilizzata durante controlli su strada, ispezioni aziendali e procedimenti amministrativi o penali. Infatti anche un semplice errore nell’impostazione dell’attività o una dimenticanza nel selezionare lo stato corretto (guida, disponibilità, riposo) può essere interpretato come violazione, con conseguenze formali. 

Quali sono i rischi indiretti delle violazioni

L’azienda segnalata per violazioni gravi o ripetute sui tempi di guida può essere esclusa da gare pubbliche, bandi di trasporto o contratti con grandi clienti e inoltre, in caso di incidente stradale, le assicurazioni possono rivalersi sull’impresa se risulta che i tempi di riposo non erano rispettati, aggravando l’impatto economico, ma non finisce qui perchè nel settore del trasporto merci, dove affidabilità e rispetto delle norme sono determinanti, le sanzioni non sono solo un danno economico ma comportano anche la perdita di fiducia da parte dei clienti, dei partner logistici e dei committenti che può essere molto più grave e difficile da recuperare.

Violazione tempi di guida

Le violazioni dei tempi di guida e di riposo sono tra le infrazioni più monitorate e contestate durante i controlli su strada e grazie ai tachigrafi digitali, le forze dell’ordine possono accedere a 28 giorni di dati, analizzando nel dettaglio ogni anomalia. 

Nello specifico le infrazioni vengono classificate in base alla loro gravità:

  • Violazione lieve: sforamento dei limiti fino al 10% (es. guida per 9h e 55 minuti in un giorno);
  • Violazione grave: sforamento tra il 10% e il 20%;
  • Violazione molto grave: superamento dei limiti oltre il 20%, oppure mancata registrazione delle attività.

Inoltre, vengono considerate violazioni anche:

  • La mancanza di pause da 45 minuti ogni 4h30 di guida;
  • Il riposo giornaliero inferiore alle 9 ore, non compensato;
  • L’esecuzione di due riposi settimanali ridotti consecutivi, non ammessa dal regolamento;
  • L’utilizzo scorretto o manomesso del tachigrafo;
  • La mancanza della carta del conducente inserita durante la guida.

Controlli su strada: cosa viene verificato

Durante il controllo su strada, gli agenti analizzano:

  • I dati del tachigrafo digitale e della carta conducente;
  • La continuità delle registrazioni;
  • Eventuali interruzioni o manomissioni;
  • La corrispondenza tra tempi registrati e dichiarazioni del driver.

Inoltre, viene controllata la presenza a bordo della documentazione obbligatoria (carta tachigrafica, dischi precedenti se in uso, libretto, licenza comunitaria).

Sanzioni ore di guida mezzi pesanti

Le sanzioni previste dal Codice della Strada (Art. 174 CdS) si basano sulla gravità dell’infrazione e possono colpire sia il conducente che l’azienda di trasporto.

Nello specifico come abbiamo visto precedentemente le violazioni vengono suddivise in tre categorie principali, però adesso vediamo in termini monetari di cosa stiamo parlando:

  1. Violazione lieve:
  • Superamento massimo consentito entro 15 minuti.
  • Sanzione: da 42 a 173 euro.
  • Nessuna decurtazione di punti, ma possibile segnalazione in caso di recidiva.
  1. Violazione grave:
  • Superamento tra 15 e 60 minuti, oppure riposo ridotto non compensato.
  • Sanzione: fino a 694 euro.
  • Decurtazione: da 2 a 5 punti dalla patente.
  • In alcuni casi, può essere disposto il fermo del veicolo per 24-48 ore.
  1. Violazione molto grave:
  • Superamento oltre 60 minuti, assenza totale di pausa o riposo giornaliero inferiore alle 9 ore senza giustificazione.
  • Sanzione: fino a 1.700 euro.
  • Sospensione della patente: da 15 giorni a 3 mesi.
  • 10 punti decurtati dalla patente.
  • In caso di alterazione del cronotachigrafo, può essere avviato un procedimento penale.

In aggiunta oltre alla sanzione pecuniaria, possono essere disposte:

  • Confisca o sospensione del cronotachigrafo in caso di manomissione o utilizzo fraudolento.
  • Fermo amministrativo del mezzo se la violazione impedisce la prosecuzione in sicurezza del viaggio.
  • Segnalazione all’Ispettorato del Lavoro per verificare eventuali violazioni delle norme sui tempi di impiego del personale viaggiante.
  • Verifica retroattiva di eventuali violazioni nei 28 giorni precedenti grazie ai dati tachigrafici.

Responsabilità di autista e azienda

Le responsabilità non ricadono solo sull’autista ma secondo il regolamento europeo e l’articolo 174 CdS:

  • L’azienda di trasporto è tenuta a pianificare i turni rispettando i limiti imposti.
  • In caso di violazioni ripetute o sistematiche, può essere ritenuta co-responsabile e sanzionata anche in assenza di dolo diretto.
  • L’impresa deve dimostrare di aver fornito mezzi, strumenti e organizzazione adeguati per il rispetto della normativa (ad esempio, tramite software di pianificazione e analisi dei dati tachigrafici).

Infine, nei casi più gravi, è possibile incorrere in sanzioni accessorie come la sospensione dell’attività, revoca dell’autorizzazione al trasporto o ispezioni straordinarie da parte del Ministero dei Trasporti.

Il lavoro del camionista: oltre le regole

L’attività dell’autotrasportatore non si esaurisce nel rispetto dei tempi di guida o nella corretta compilazione del tachigrafo ma esiste un’intera dimensione professionale fatta di sacrifici, adattamenti, ritmi di vita particolari e problematiche poco visibili ma centrali nella realtà di chi passa gran parte della giornata o della settimana su strada. Nello specifico, come già detto all’interno di questo articolo, i driver guidano mezzi pesanti per centinaia o migliaia di chilometri, mantengono alta l’attenzione in ogni condizione atmosferica e gestiscono carichi e responsabilità in autonomia, affrontando un impegno costante sia fisico che mentale e a questo si aggiunge spesso la lontananza da casa, l’incertezza degli imprevisti, le attese nei magazzini e i tempi morti non sempre retribuiti.

Quindi, significa che possiamo, anzi dobbiamo anche riconoscere che si tratta di un lavoro usurante, che richiede misure di tutela, organizzazione efficace e strumenti digitali in grado di supportare il benessere dell’operatore oltre che la produttività aziendale, ma purtroppo non è sempre così nelle aziende di trasporto.

Lavoro usurante camionista

La condizione dei camionisti descritta poc’anzi è formalmente riconosciuta dalla normativa italiana, che include l’autotrasporto tra le categorie che possono accedere a benefici pensionistici anticipati, tuttavia, per rientrare nei criteri è necessario dimostrare di aver svolto attività continuativa come autista di veicoli con massa superiore alle 7,5 tonnellate per almeno 7 anni negli ultimi 10 e inoltre, l’esposizione al rischio non è solo legata al carico lavorativo, ma anche alla natura del traffico, agli orari (notturni o festivi) e al tipo di merce trasportata.

Camionista in viaggio

Il viaggio per l’autotrasportatore che come detto prima trascorre molte ore, a volte intere settimane, lontano da casa, comporta quindi anche la necessità di adattarsi a condizioni sempre diverse e non solo perchè a questo si deve aggiungere la gestione del viaggio che include la pianificazione delle tappe, il rispetto delle finestre di consegna e la convivenza con i vincoli logistici (orari di carico/scarico, aree di sosta attrezzate, limitazioni di transito). Di conseguenza, per tale motivo, il camionista moderno deve possedere non solo competenze tecniche, ma anche una forte capacità organizzativa, autonomia decisionale e resistenza allo stress.

Camionisti italiani in viaggio all’estero

Quando l’autista opera su tratte internazionali, le complessità aumentano perchè ogni paese può adottare regole specifiche su tempi di guida, orari consentiti, documentazione richiesta e sanzioni. Inoltre, il trasporto internazionale richiede spesso la gestione di documenti come la Lettera di Vettura CMR e la conoscenza di base delle lingue straniere per interagire con le autorità o i clienti locali.

Guida notturna autotrasportatori

La guida notturna, pur consentendo di evitare traffico e migliorare i tempi di consegna, rappresenta il rischio maggiore in termini di sicurezza perchè il calo della vigilanza, la monotonia del paesaggio e l’alterazione dei ritmi circadiani possono compromettere i riflessi e aumentare la probabilità di incidenti.

Di conseguenza, il Codice della Strada e le norme europee impongono limiti anche alle ore notturne di guida, e prevedono pause più frequenti. Inoltre, molti Paesi vietano la circolazione dei mezzi pesanti in determinate fasce orarie notturne o nei giorni festivi, per ridurre l’impatto acustico e aumentare la sicurezza stradale. Pertanto è per questi motivi che la pianificazione delle missioni che coinvolgono turni notturni richiede quindi un’attenzione particolare, sia in termini organizzativi che di supporto al conducente.

Pianificazione viaggi con WS Infinity: come aiuta a rispettare i tempi di guida e riposo

Con WS Infinity, il gestionale per le flotte aziendali, la pianificazione diventa semplice ed efficace perchè il software consente di assegnare i viaggi agli autisti in base alle risorse disponibili, alla durata prevista del percorso e alle esigenze operative dell’azienda così chè ogni trasporto viene organizzato tenendo conto non solo dei tempi di percorrenza, ma anche della necessità di rispettare pause e riposi previsti dalla normativa.

Nello specifico la dashboard della pianificazione e planning aiuta i fleet manager a:

  • distribuire i carichi di lavoro in modo equilibrato tra gli autisti;
  • evitare sovrapposizioni che potrebbero portare a violazioni dei limiti di guida;
  • ottimizzare l’impiego dei mezzi e delle risorse disponibili;
  • ridurre i rischi di fermo amministrativo o sanzioni legate alla mancata osservanza delle regole.

Pertanto grazie all’interfaccia intuitiva, WS Infinity permette di avere la visione chiara di tutta l’operatività, rendendo più semplice coordinare viaggi, autisti e mezzi evitando errori di pianificazione e rispettando le normative.

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Felice Esposito

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